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A MARSALA CARDIOLOGIA ALLO STREMO: MENO DELLA META’ DEI MEDICI

Descrivere la situazione della Sanità a Marsala fornisce uno spaccato ben rappresentativo della più generale situazione siciliana. 

Naturalmente, parlerò della cardiologia, settore di mia diretta competenza. In questi giorni, 15 cardiologi hanno firmato il contratto a tempo indeterminato con l’Asp di Trapani, per lavorare negli ospedali della provincia. 

Fatto molto positivo, rincresce soltanto che nessuno abbia accettato di lavorare nella cardiologia dell’ospedale di Marsala. È un grave vulnus per i cittadini, che insieme a quelli del comune di Petrosino fanno oltre 90 mila abitanti. 

Quanto in un reparto di cardiologia con terapia intensiva, ci sono meno di sei/sette medici più il primario, è ben difficile poter dare una buona e tempestiva assistenza ai ricoverati e fare le consulenze per i molti pazienti afferenti al pronto soccorso e a quelli degli altri reparti.

Attualmente i cardiologi a Marsala sono cinque, meno della metà di quelli previsti. 

Negli altri ospedali della provincia, invece, le piante organiche sono al completo o quasi, e quindi non ci sono più alibi a che gli ambulatori cardiologici di secondo livello non riprendano a funzionare, sia per azzerare le lunghe liste d’attesa, sia per offrire nuove possibilità diagnostiche ai pazienti.

Tutti i pazienti che abbiano bisogno di diagnostica o di essere seguiti perché affetti da scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, aritmie complesse non possono aspettare mesi, o sentirsi dire che non c’è un ambulatorio dedicato. Il paziente non può essere costretto a rivolgersi ai privati, non tutti se lo possono permettere, o rinunciare a curarsi. Non dovrebbe esistere reparto ospedaliero senza ambulatori. 

Aggiungo che i pazienti con problematiche cardiologiche più complesse dovrebbero essere seguiti anche da psicologi, dietologi, nutrizionisti, fisioterapisti, come avviene da decenni nei centri più all’avanguardia. 

Seguiremo cosa avverrà dopo l’assunzione di questi specialisti. La Provincia di Trapani, con l’eccezione già descritta di Marsala, può riprendere a funzionare efficacemente e la cardiologia del San Antonio Abbate a Trapani, per le sue caratteristiche, per il numero dei pazienti che tratta e la loro complessità, può fare da apripista. Noi saremo attenti osservatori.

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Cardiologo, dal 2015 al 2020 sindaco di Marsala, già direttore dell'U.O. di Cardiologia dell'Ospedale di Trapani

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