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NOMINE, PER “POLITICA” SEMPRE, PER MERITO MAI

Qualche giorno fa è comparsa la notizia che in Sicilia, al momento, è stato speso soltanto il 13% dei fondi PNRR a fronte di una media nazionale del 29%

A dirla un po’ meglio dei 17,6 mld di euro impegnati su 20.534 progetti ne sono stati spesi soltanto 2,2 circa; i progetti già partiti o ancora da iniziare, quando mancano soltanto due anni alla chiusura del piano, sono sostanzialmente ripartiti fra i seguenti settori chiave: 35% per la transizione ecologica, 31% per le infrastrutture, 15% per la digitalizzazione, 15% per l’inclusione sociale, 4% per la sanità.

Nei giorni successivi i quotidiani hanno riportato in tutta evidenza che la principale preoccupazione del Presidente Schifani in queste settimane è quella delle nomine dei Dirigenti Generali, argomento che avrà certamente suscitato grandi patemi fra tutti gli interessati, distraendoli dal loro quotidiano impegno. Il curioso di quanto abbiamo letto sta nel metodo con cui sembrerebbe che saranno fatte queste scelte, ovvero l’arbitrarietà del criterio “a te sì e a te no”.

Il principio della rotazione è sancito dalla Legge 190/2012; il decisore politico, utilizzando i suoi margini di flessibilità, deve attuarla con rigore, buon senso e un po’ di intelligenza pratica (che non guasta mai); non può in ogni caso basarsi sull’arbitrio o sul principio del Marchese del Grillo.

Da quanto riportato dalla stampa, in realtà, sembrerebbe che il metodo cui si ispirerà il decisore politico sarà quello della fedeltà espressa o, peggio, quello “dell’utilità” garantita al politico di riferimento o di maggior potere.

Se così fosse, come sempre, si calpesterebbe qualunque principio meritocratico, sottraendo nello stesso tempo tutti i burocrati a qualunque principio di responsabilità del risultato concreto e determinando a cascata la totale inefficienza della macchina burocratica. 

Se i vertici della burocrazia siciliana (e questo vale per tutte le nomine che fa la politica) non sono scelti in base alle loro competenze reali che trovano la loro verifica nei risultati concretamente ottenuti, non ci si può sorprendere dei risultati deludenti che si ottengono.

Quindi, caro Presidente, accetti un consiglio. Convochi una riunione di giunta con un unico tema all’ordine del giorno: risultati concreti dei Dirigenti Generali sul PNRR. Eviti le relazioni, le servono solo due numeri: valore dei progetti che in un modo o nell’altro hanno collegamenti con gli assessorati di riferimento e somme spese. La media nazionale è del 29%. Scelga poi lei il criterio con cui confermerà, ruoterà, sostituirà.

Noi le auguriamo buon lavoro.

Mario Mancuso
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Mario Mancuso, già dirigente del Monte dei Paschi di Siena, è stato componente del CdA del Fondo nazionale pensione complementare della scuola, componente del consiglio direttivo della CCIAA di Siracusa, dirigente sindacale del settore credito. Artista poliedrico ha curato regie teatrali amatoriali, e partecipato a collettive e mostre personali di pittura. È laureato in Scienze e tecniche Psicologiche.

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