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FINI’ A SCHIFANI! NON SI POTEVA FARE PEGGIO

Oggi presentiamo un ciclo di iniziative, con un unico filo conduttore: Finì a Schifani!

Questa espressione in Sicilia ha un doppio significato. Il primo, siamo messi talmente male che “siamo finiti con Schifani presidente”, il secondo “finì a schifiu”, peggio di così non poteva andare!

Lo pensano tutti, innanzitutto nella sua maggioranza, ma non possono dirlo, va spremuto fino alla fine, anche se però già tutti pensano alla successione. Quei due gran furboni di La Russa e Cardinale, hanno già detto rispettivamente a Galvagno e Tamajo, state buoni, tenetelo buono, come i nipoti che aspettano l’eredità del nonno scorbutico che non amano per nulla. Abbiate pazienza, lo sappiamo, è un trombone ma passerà. 

Con la gestione del potere si è già comprato quasi tutti gli avversari politici; in alcuni casi ci ha pensato la sorella di Giorgia, Arianna, come nel caso di De Luca. Siamo davanti ad un trombone di primissimo piano, con la consueta modestia ha dichiarato che lui va a 300 all’ora, e non può accettare che i dirigenti regionali vadano a 50! 

Nemmeno andava candidato, la sua candidatura è figlia di lotte fratricide, ed è stato un serio danno per la Sicilia, sta lasciando la nostra Regione indietro su troppe cose.

E il dramma è che, addirittura, pensa seriamente a ricandidarsi! Per farlo, è arrivato perfino a votare la riforma di autonomia differenziata che certamente avrebbe danneggiato la Sicilia. È riuscito a dichiarare che Matteo Salvini, uomo del “senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani”, è il ministro che più di tutti ha fatto per il Mezzogiorno nella storia della Repubblica. 

Schifani è nato al tempo della prima trasmissione via radio del festival di Sanremo, in quegli anni la RAI iniziava le trasmissioni dei programmi televisivi in bianco e nero, sono nate le prime forme di videogiochi. Come può andare uno così a 300 all’ora, come può governare al tempo dell’intelligenza artificiale?

Il gioco di Schifani ormai è chiaro: di fronte alle gravissime responsabilità sue e di una squadra di governo inadeguata, trova un povero cristo, un capro espiatorio, uno senza coperture politiche, uno su cui scaricare le responsabilità di tutto, gli butta la croce addosso e lo scaraventa in pasto all’opinione pubblica. 

È toccato al povero direttore sanitario dell’ospedale di Villa Sofia, Aroldo Gabriele Rizzo per i disastri nella sanità, poi a Giacomo Minio presidente della Fondazione Agrigento 2025 per i disastri sull’organizzazione degli eventi per la capitale della cultura; ora tocca al dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, Arturo Vallone, pagare per la chiusura della diga Trinità e i disastri sulla crisi idrica in Sicilia ed infine al povero Fazio, direttore generale del Cas, che ha osato dire che L’autostrada Messina Palermo è scassata.

Il Presidente Schifani non ha gli attributi per assumersi le responsabilità, non fa mai nessuna autocritica, non tocca gli assessori, non tocca i partiti, non tocca i mostri sacri campioni di preferenze, tutti restano ai loro posti a combinar danni, manda a casa i poveri cristi.

È Commissario straordinario per tutto, dal completamento dei lavori dell’autostrada A19 al completamento della rete impiantistica integrata dei rifiuti in Sicilia con riferimento all’intero ciclo dei rifiuti, alla realizzazione di due termovalorizzatori in Sicilia. A sua volta ha personalmente nominato i Commissari straordinari dei sei Liberi Consorzi dei Comuni che a lui direttamente rispondono e impedisce l’elezione dei presidenti col balletto dell’elezione di primo o secondo livello. 

Una bulimia di potere, un sistema di governo ispirato ai modelli di altri tempi ed altre latitudini. Kim Jong-Un in Corea del Nord a confronto è un dilettante. 

Ma a questa bulimia corrisponde capacità di governo? I risultati dicono esattamente il contrario, dal disastro della sanità alla totale inefficacia della gestione della crisi idrica, dall’improvvisazione sui trasporti ai ritardi sulla questione rifiuti. In realtà l’unica logica che guida l’azione di governo è tirare a campare!

Naturalmente, il nulla cosmico del governo non può che essere accompagnato da due azioni parallele. Da una parte tacitare alleati ed opposizione con piccole concessioni. Dall’altra organizzare una capillare macchina di mistificazione della realtà, con il continuo utilizzo di strumenti di distrazione di massa.

E ancora… uno sconcertante utilizzo dei soldi pubblici per farsi pubblicità: a fine 2024 non ha esitato ad acquistare pagine sui principali quotidiani siciliani per pubblicizzare i mirabili risultati ottenuti, usando i soldi dei siciliani.

Per questa ragione lanciamo la nostra campagna. Per denunciare i disastri del governo Schifani, ma anche per dire che un’alternativa di governo è possibile. E lo faremo con proposte concrete nei diversi settori.

La nostra campagna prevederà una serie di iniziative nelle province siciliane, tra le quali: 

  • ad Agrigento “Da Capitale della cultura a barzelletta d’Italia
  • a Trapani “Abbiamo talmente tanta acqua che la buttiamo in mare
  • a Catania “La Sanità regionale occupata dai partiti cade a pezzi
  • a Messina “PNRR, infrastrutture, ponte, finora solo chiacchiere”.
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Presidente Fondazione Italiana Autismo (FIA). Presidente del gruppo Italia Viva - Il Centro - Renew Europe alla Camera dei Deputati.

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