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ACQUA A MARSALA, PENSIAMO ALLE OPERE. QUANDO SE NON ADESSO?

L’acqua è un bene troppo prezioso e ce ne rendiamo conto solo quando manca. Fino a qualche mese fa, autunno inoltrato, in molti comuni della Sicilia mancava ed era distribuita con le autobotti. Anche l’agricoltura e la zootecnica ne hanno sofferto tantissimo. Un problema che per chi vive in città spesso non viene avvertito, tranne quando c’è l’aumento dei prezzi di alcuni prodotti alimentari: frutta, verdure, ortaggi e altri.

Il 2024 è stato l’anno più caldo del pianeta e ormai spesso quando piove, diluvia e il terreno non ha il tempo di assorbire l’acqua per rimpinguare le falde o riempire gli invasi, facendo danni incalcolabili, come abbiamo visto in Emilia-Romagna ed in Sicilia orientale.

Anche a Marsala qualche settimane fa in alcune zone della città l’acqua è mancata e veniva portata con le autobotti. Assurdo che succeda in un periodo dove se ne consuma poca. Cosa succederà nei mesi estivi? In questi giorni si scopre anche che la diga Trinità di Castelvetrano deve essere svuotata perché non è sicura, con enorme preoccupazione degli agricoltori che giustamente, si sentono presi in giro dopo tutte le promesse ricevute e sono preoccupati per il loro futuro.

In attesa che i governanti mettano in sicurezza e collaudino le varie dighe, avviino le procedure per la realizzazione dei dissalatori, indispensabili in una terra dove piove sempre meno e la temperatura è sempre più elevata, perché non si progettano infrastrutture per l’utilizzo dell’acqua reflua dei depuratori per gli usi consentiti dalla legge

Acqua continua e sicura, 365 giorni su 365. Se venisse utilizzata per gli scopi previsti: in agricoltura, in alcune industrie, per lavare le strade, per i vigili del fuoco e tanto altro, ci sarebbe un grande risparmio di quella potabile. In molte nazioni che hanno gli stessi nostri problemi di siccità, la utilizzano da decenni. Perché la regione Sicilia non investe in queste infrastrutture? 

Perché il comune di Marsala non ha presentato alcun progetto a valere sul PNRR per l’utilizzo dell’acqua del nostro depuratore? Noi avevamo avuto dalla Regione l’ok all’uso dopo molti controlli batteriologici e chimico fisici, ma non abbiamo trovato finanziamenti. Ogni anno vengono versati in mare milioni di metri cubi di acqua depurata che potrebbe essere riutilizzata e se tutte le nuove fognature fossero funzionanti potrebbe diventare forse il doppio. Perché il comune non sta facendo niente? 

Ma anche la Regione non sembra che stia investendo su questa scelta, che interessa tutta la Sicilia e non solo Marsala. Perché sprecare tanta acqua?

Circa 20/30 anni fa, sono state realizzate le fognature nel quartiere di Strasatti e nel comune di Petrosino per 10/15 mila abitanti, più il depuratore che forse non è mai entrato in funzione. Come amministrazione avevamo stipulato una convenzione con il comune di Petrosino per aiutarlo ad attivare il depuratore ma tutto è rimasto lettera morta. Ho chiesto anche l’intervento della regione ma non c’erano fondi da utilizzare a questo scopo.  

Da anni nei comuni di Marsala, Mazara e Petrosino si attende “l’acqua proveniente da Montescuro”, per ridurre le criticità, dov’è? Dove sono i milioni, forse un centinaio, per la realizzazione della condotta? Sono iniziati i lavori o sono scomparsi anche questi soldi? Perché non ne parla più nessuno?

Due/ tre anni fa, il sindaco aveva vietato per qualche mese e su tutto il territorio comunale, l’uso dell’acqua per scopi alimentari, per l’aumento dei valori dei nitrati, qual è la situazione adesso? Perché non si sa più niente? Sarebbe opportuno anche per rassicurare la cittadinanza. Perché non viene fatto? L’acqua è un bene troppo prezioso e delicato. Non se ne può parlare solo quando manca o quando non si può utilizzare.

Se il sindaco Grillo in oltre quattro anni di amministrazione avesse fatto la sua parte, Marsala avrebbe meno problemi di acqua. Se i presidenti della regione che si sono succeduti negli ultimi decenni invece di rimpallarsi le responsabilità, avessero attivato tutti i depuratori dell’isola, ci sarebbe meno inquinamento dei mari e si pagherebbero meno multe all’Europa. Se le acque reflue depurate, venissero utilizzate, in aggiunta a quella di dighe e invasi, dopo essere messe in sicurezza e collaudate, in Sicilia si avrebbero meno problemi di siccità.

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Cardiologo, dal 2015 al 2020 sindaco di Marsala, già direttore dell'U.O. di Cardiologia dell'Ospedale di Trapani

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