La Sicilia ha definitivamente perso 338 milioni di euro dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione della precedente programmazione 2014-2020.
Opere che interessavano il versante dell’emergenza idrica, ma anche quello del trattamento dei rifiuti; opere portuali ed interventi su teatri e siti culturali; edilizia scolastica, ma anche collegamenti stradali e svincoli autostradali. Tutto perché, molto semplicemente, non sono stati presentati i progetti nei tempi previsti.
Ma, in queste settimane, si avvertono sinistri scricchiolii anche su un altro Piano, ancor più importante per la crescita infrastrutturale della Sicilia, il PNRR. Si parla di nuovi tagli e rimodulazioni (da tre a sei miliardi, secondo fonti accreditate), dettati dall’incapacità delle amministrazioni di avviare i lavori, ma anche, in alcuni casi, dalla concreta irrealizzabilità dei progetti proposti.
Tra essi la linea ferroviaria ad alta capacità (non ad alta velocità!) Palermo-Catania.
Nella versione iniziale, ben quattro lotti dell’opera erano finanziati a valere sul PNRR. Due di essi, il lotto 3 Lercara – Caltanissetta Xirbi ed il lotto 4a Caltanissetta Xirbi – Nuova Enna sono già stati stralciati dal Piano (su cui inizialmente gravava gran parte della spesa, circa 787 milioni di euro su poco meno di 3 miliardi) proprio perché la scadenza del 2026 prevista dal Piano non poteva essere rispettata, anche in considerazione del fatto che lo stato di avanzamento dei lavori è ancora a livello di impianto del cantiere e che bisognerà realizzare quasi 13 chilometri di viadotti, 41 chilometri di gallerie e 3 nuove stazioni.
Resta(va)no gli altri due lotti Enna Nuova – Dittaino e Dittaino – Catenanuova. Qui, i lavori sono formalmente iniziati nel marzo del 2023, ma sono ancora a livello di impianto del cantiere, mentre bisognerà realizzare nel complesso 9 chilometri di viadotti, quasi 11 chilometri di gallerie (!) e 3 nuove stazioni, per un importo complessivo di 1,3 Miliardi di euro. Anche uno studente al primo anno di Ingegneria Civile capirebbe che la scadenza 2026 è del tutto inimmaginabile.
Anche il confronto con quanto avvenuto per il lotto 6 Bicocca – Catenanuova, il tratto meno impegnativo sia dal punto di vista economico (“soli” 255 Milioni di euro) che dal punto di vista tecnico (niente gallerie, un solo chilometro di viadotti), per il cui completamento sono stati necessari quasi sette anni dimostra l’irrealizzabilità dell’opera nei tempi ipotizzati.
Insomma, sulla ferrovia Palermo-Catania già si sono già persi 800 milioni a valere sul PNRR, si rischia di perdere altri 1,3 miliardi!
E allora? Naturalmente il governatore Schifani ci dirà che non c’è problema, non è successo niente, saranno utilizzati altri fondi (FSC?). Ma non è così. Se saranno finanziati su altri fondi, evidentemente questi ultimi non potranno essere utilizzati per altre opere cui erano stati inizialmente destinati. E, intanto, i fondi PNRR sono stati destinati ad altre regioni più pronte, veloci nell’esecuzione o semplicemente più realistiche nella programmazione.
Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.
Perfetta e dettagliata analisi di una situazione drammatica che testimonia l’assoluta incapacità gestionale da parte del governo della Regione Siciliana.
La misura di questa incapacità trova oggettivo riscontro nella concreta e dimostrata possibilità della perdita di oltre 2 miliardi di euro.