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I NOSTRI VALORI NON RINUNCIABILI E NON NEGOZIABILI

Parlare di diritti non porta voti. Men che meno parlare dei diritti dei migranti, anche se fuggono da guerre, carestie, fame, devastazioni, lager. Anche se i migranti di oggi sono i nostri nonni emigranti di ieri e dell’altro ieri.

Anzi, nella disgraziatissima retorica della ricerca del nemico contro il quale unirsi a coorte, i migranti, scuri, sporchi, cattivi, sono utilissimi, direi perfetti. Il maestro sovranista Trump sta dando lezioni, in questi giorni, alla platea degli allievi sovranistini che sbavano per imparare e per provare a superare il maestro. Meloni, Salvini, Orban, Le Pen, ma anche Borghi, Bagnai, la fila è lunga…

Ma noi, Occidente cristiano, i nostri valori, la nostra etica, la nostra cultura, non possiamo piegarci ed imbarbarirci a tal punto. 

Non possiamo non indignarci vedendo la fila di deportati (sì deportati, è l’unica parola che definisce l’immagine) in catene ricondotti nel Paese dal quale erano fuggiti e leggendo su X l’esultanza di chi ritiene di aver adempiuto ad una promessa. Come, ovviamente, continuiamo ad indignarci ogni volta che guardiamo i vagoni piombati che deportavano (la parola torna) gli ebrei ad Auschwitz.

Non possiamo non indignarci vedendo liberato e riportato in patria con tutti gli onori un criminale che torturava ed ammazzava i migranti nei lager libici, in nome di una presunta ragion di Stato, in cambio della promessa di quel regime di non far salpare i barconi pieni di profughi disperati e forse di un po’ di gas e di petrolio.

Non sono i nostri valori, non è la nostra cultura. Per fortuna esiste ancora qualche voce coraggiosa che ce lo ricorda: la vescova Mariann Budde nel suo sermone a Washington proprio davanti a Trump. Cerchiamo di ascoltarla sempre. 

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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1 commento

  1. Nel silenzio della rassegnazione i tiranni edificano il loro potere. L’indignazione non può essere silenziosa. Condivido la tua voce e il tuo pensiero.

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