Dieci giorni fa, al termine di una affollata conferenza stampa, abbiamo posto sette domande al Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, sulla Sanità siciliana.
Nessuna risposta, nonostante la situazione sia ulteriormente peggiorata in questi dieci giorni e la via crucis della Sanità siciliana viva, ogni giorno, una nuova stazione. Sino alle dimissioni, prima del direttore sanitario di Villa Sofia-Cervello, poi dell’Assessore regionale. Per dignità, ha scritto il primo nella lettera di dimissioni, stanco di essere utilizzato come capro espiatorio di un disastro che ha come principale responsabile proprio lui, il governatore, Crono dei tempi moderni che divora i suoi figli.
E allora riproponiamo le sette domande, anzi ne aggiungiamo una ottava. E continueremo a farlo, ogni dieci giorni, fino a quando avremo le risposte che il governo regionale deve ai cittadini.
Risponda, Presidente.
1. L’Ufficio Programmazione della Regione è in grado di dire se e quando può dirsi concluso il paino di rientro nella Sanità?
2. Lei dichiara che ad un anno dalla nomina i Direttori delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere saranno valutati e destituiti se non si saranno ridotte le liste di attesa. Di quanto? Quale base di partenza sarà utilizzata per le valutazioni? Chi le farà? Può chiarire obiettivi, tempi e modi? Come è credibile tutto questo considerando che la Regione neppure trasmette i suoi dati all’Agenas?
3. Personale insufficiente, voi dite: mancano medici, infermieri, operatori sociosanitari? In che modo supererete questa crisi? Quante e quali assunzioni prevedete? Quali saranno poi le riorganizzazioni necessarie?
4. A che punto è la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera soprattutto in rapporto al potenziamento di quella territoriale? Si può aprire una vera discussione con il contributo di tutti gli stakeholder?
5. Molti siciliani devono oggi andare al nord o all’estero per curarsi, con grandi i disagi per i malati, ma anche con grave perdita di fondi per il SSR. Fenomeno antico. State facendo qualcosa per cambiare la tendenza? E cosa?
6. Qual è lo stato di attuazione degli investimenti sulla Sanità a valere sul PNRR in Sicilia? La Sicilia sta rispettando le scadenze senza perdere risorse? Può pubblicare sul sito della Regione lo stato di avanzamento, intervento per intervento? Il cittadino deve sapere.
7. Quando pensa di intervenire sulla questione dei tariffari degli ambulatori accreditati? Ci troviamo in una situazione di stallo per tutto il sistema sanitario privato. Si rende conto che è a rischio l’esistenza di tante strutture e, di conseguenza, lo sono i servizi offerti ai cittadini?
8. Considerata la grave carenza numerica dei medici nelle strutture pubbliche, non ritiene inopportuno che ci siano dirigenti medici destinati a carichi di lavoro amministrativi e non sanitari distaccati in Assessorato? Ritiene di intervenire affinché i medici già in servizio tornino a fare quello per cui sono stati assunti?