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NASCE ORA UN CENTRO CATTOLICO COL CUORE CHE BATTE A SINISTRA ?

Qualche settimana fa abbiamo proposto sul blog una interessante riflessione di Don Giuseppe Amato sulla presenza e sul ruolo dei cattolici nello scenario politico attuale. Da decenni, i cattolici vivono al riparo degli ombrelli dei grandi partiti di destra e di sinistra e sembrano poco propensi ad uscirne per godere del sole che in altri tempi li ha fatti brillare, era l’amara considerazione, il mondo cattolico è rimasto senza voce e senza coscienza, senza parole e senza idee. È mancato il coraggio di essere cattolici in un mondo secolarizzato e si preferisce il comodo rimpianto e qualche, ancor più comodo salvagente elettorale, che permetta a leaderssenza popolo di rimanere a galla.

Nel corso di questa settimana, si svolgeranno due convegni, uno a Milano, l’altro ad Orvieto, entrambi con l’obiettivo di offrire una prospettiva politica di centro-sinistra di ispirazione cattolica ad un elettorato certamente antigovernativo e apertamente anti-sovranista, ma che non si riconosce in un’offerta politica marcatamente di sinistra o riconducibile al populismo del M5S.   

Gli organizzatori del convegno di Milano sono vicini alla galassia della vecchia sinistra DC, da Delrio a Castagnetti, con la new entry di Ruffini e la forte benedizione di Prodi. Il convegno di Orvieto ha invece impronta liberaldemocratica, con venature cattoliche (tra gli organizzatori c’è Giorgio Tonini), e due ospiti illustri, Guerini e Gentiloni. In entrambi i casi, sono gruppi certamente marginalizzati rispetto ai vertici del partito democratico della gestione Schlein.

Dal punto di vista contenutistico, è lecito immaginare che, specialmente a Milano, avranno ampio spazio le istanze del solidarismo cattolico, la visione di Papa Francesco, la sua forte (ma sempre più inascoltata, purtroppo!) voce in favore della pace, dello stop alle armi, della difesa dei diritti. È lecito prevedere anche una marcata opposizione alla sempre più immanente (ed imminente) trumpizzazione e muskizzazione del mondo occidentale, con un’Italia supinamente allineata a questa tendenza dal governo Meloni.

Dalle informazioni disponibili, in entrambi i casi si ragionerà sulla necessità di un Centro moderato e riformista, non certamente di una riproposizione di un Partito cattolico, ormai fuori dal tempo e della storia. Un centro che, per forti motivazioni valoriali anche dettate dalla matrice cattolica, non può che guardare a sinistra, ma costituendo, al contempo, elemento di equilibrio, di bilanciamento, rispetto alle derive populiste ed estremiste.

Credo che dobbiamo guardare con grande attenzione a questo dibattito. I due convegni si muovono in uno spazio che è anche il nostro, come più volte Matteo Renzi ha indicato. 

In quanto Forza Politica moderata e riformista, europeista e pacifista, liberale e pragmatica, attenta ai diritti ed al merito, fortemente ancorata all’Occidente, ma critica nei confronti delle degenerazioni che purtroppo ci attendono, dobbiamo essere attenti e partecipi a questo dibattito. Dobbiamo essere parte fondante della costruzione di quel Centro con il cuore che batte a sinistra che è fondamentale per il futuro del nostro Paese. 

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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1 commento

  1. Proprio perchè ” In quanto Forza Politica moderata……………” non c’entriamo niente con i due convegni sopra citati che rispettiamo e con i quali vogliamo dialogare per creare una grande forza che basi tutto sulla concretezza.

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