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PIANO BATTAGLIA, IDEA: FILM CON SCIATORI IN ESTATE DA PROIETTARE IN INVERNO

Questo post è la descrizione plastica di una politica che non crede, e non ha intenzioni di farlo, nelle aree interne nonostante i proclami e i buoni propositi. 
Anche quest’anno a Piano Battaglia, come in altre località sciistiche dell’isola, non sono mancati i disagi, in parte dovuti agli improvvisati avventori che, incuranti delle nozioni più essenziali, si sono messi in viaggio per i weekend fuori porta, in parte per l’annosa insufficienza di infrastrutture necessarie per un serio rilancio di questo polo turistico invernale.
Il tilt degli impianti verificatosi in queste settimane sembra consegnarci una realtà ben diversa da quella annunciata trionfalmente dai tre moschettieri del tempo: Musumeci, Cordaro e Orlando di cui riportiamo le dichiarazioni.

«Vogliamo risolvere – ha spiegato il governatore – definitivamente la situazione, affinché l’impianto possa avere una caratura nazionale. Per questo motivo, la Regione farà da ente finanziatore, con circa otto milioni di euro, e da coordinamento per elaborare un progetto organico di riqualificazione complessiva dell’area che vedrà coinvolti l’ex Provincia di Palermo, il Parco delle Madonie e il Comune di Petralia Sottana, oltre a cinque dipartimenti regionali». (Nello Musumeci 4 dicembre 2019)

«Per la prossima stagione sciistica – aggiunge l’assessore Cordaro – vogliamo offrire ad appassionati e turisti un luogo profondamente migliorato e capace di diventare un importante attrattore turistico. Lo dobbiamo soprattutto ai numerosi operatori del comprensorio madonita, animati di buona volontà che non chiedono assistenzialismo, ma interventi strutturali sul proprio territorio». (Toto Cordaro 4 dicembre 2019)
 
«Con la realizzazione degli impianti di risalita ormai da tempo – ha detto il sindaco Orlando – Piano Battaglia non è più un luogo di residenza dove ogni tanto cade la neve. Ormai è diventata, deve diventare, e sempre di più deve essere una vera stazione sciistica. Per questo occorre il concorso di tutti: autorità regionali, autorità della Città metropolitana e dei singoli Comuni, ma anche degli abitanti e degli utenti. Questo incontro voluto dal presidente della Regione è la conferma si ha la consapevolezza di una nuova stagione per Piano Battaglia, a beneficio dell’intera area delle Madonie, sapendo che ognuno deve fare la propria parte e che le Pubbliche amministrazioni la devono fare nel rispetto della legge e nel rispetto delle procedure». (Leoluca Orlando 4 dicembre 2019)

Ora, se i tre sono passati a miglior vita, lavorativamente parlando, non ci resta che la memoria grata del Commissario dell’Ente Parco delle Madonie Salvatore Caltagirone che dovrebbe dar conto all’intero territorio dello stato di avanzamento delle promesse fatte dall’attuale infruttuoso Ministro della Protezione Civile e delle politiche del mare. 
 
Piano Battaglia potrebbe davvero essere l’esempio di un turismo destagionalizzato, nonostante l’assenza di neve in alcuni anni, grazie al coraggio dei privati che vi continuano a investire e all’impiego di risorse per migliorare le infrastrutture e creare occasioni per la fruizione del paesaggio anche nei mesi estivi, grazie ai sentieri naturalistici già in atto e quelli nuovi che si possono creare con tutto un indotto di supporto. 
Piano Battaglia, ahimè, non rientra nemmeno nei finanziamenti a pioggia concessi da deputati regionali e affini grazie all’ultima finanziaria, eppure, vi si poteva organizzare la sagra del cinghiale o del daino.
 
Su questo luogo così bello cala il silenzio da parte del Governo regionale o forse si sta già pensando ad una sponsorizzazione simile a quella della Valle dei Templi con il concerto del “Volo”; quindi, non ci resta che aspettare gli amanti degli sci il 20 agosto muniti di tuta da neve e occorrente per sciare per una registrazione della stagione invernale da mandare in onda nel mese di dicembre, e sarà un successo sicuramente meno costoso degli 8 milioni promessi da Musumeci.

Don Giuseppe Amato
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Classe 1980, entra in Seminario nel 1994. Conseguita la maturità classica, frequenta la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista” a Palermo dove ottiene il Baccalaureato in S. Teologia. Dal 2006 al 2009 studia Mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” a Roma. Ordinato sacerdote il 5 maggio 2007. In atto, Responsabile Diocesano del Servizio di Pastorale Sociale del Lavoro, Parroco delle Parrocchie S. Nicolò e San Cataldo (Gangi), Rettore del Santuario dello Spirito Santo (Gang), Vice Direttore regionale dell'Ufficio di Pastorale Sociale e del lavoro della Conferenza Episcopale Siciliana.

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1 commento

  1. Grazie Don Giuseppe di ricordarci che le bugie hanno le gambe corte. Chi promette e non mantiene, chi fa proclami a cui non seguono azione concrete dovrebbe avere la decenza di vergognarsi un po’.

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