La Sanità siciliana è allo sbando, nonostante lo straordinario e coraggioso impegno dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sociosanitario, ai quali va la nostra gratitudine. Ciò che è più grave è che in Sicilia sembra regnare un misto tra rassegnazione e assuefazione, salvo indignarsi e scandalizzarsi al prossimo caso di mala sanità, nella colpevole disattenzione o totale assenza del Presidente della Regione e del suo fedelissimo Assessore alla Salute.
Per queste ragioni, al termine della conferenza stampa di ieri, abbiamo deciso di porre 7 domande urgenti a Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia.
RISPONDA, PRESIDENTE.
1. L’Ufficio Programmazione della Regione è in grado di dire se e quando può dirsi concluso il piano di rientro nella Sanità?
2. Lei dichiara che ad un anno dalla nomina i Direttori delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere saranno valutati e destituiti se non si saranno ridotte le liste di attesa. Di quanto? Quale base di partenza sarà utilizzata per le valutazioni? Chi le farà? Può chiarire obiettivi, tempi e modi? Come è credibile tutto questo considerando che la Regione neppure trasmette i suoi dati all’Agenas?
3. Personale insufficiente, voi dite: mancano medici, infermieri, operatori sociosanitari? In che modo supererete questa crisi? Quante e quali assunzioni prevedete? Quali saranno poi le riorganizzazioni necessarie?
4. A che punto è la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera soprattutto in rapporto al potenziamento di quella territoriale? Si può aprire una vera discussione con il contributo di tutti gli stakeholder?
5. Molti siciliani devono oggi andare al nord o all’estero per curarsi, con grandi i disagi per i malati, ma anche con grave perdita di fondi per il SSR. Fenomeno antico. State facendo qualcosa per cambiare la tendenza? E cosa?
6. Qual è lo stato di attuazione degli investimenti sulla Sanità a valere sul PNRR in Sicilia? La Sicilia sta rispettando le scadenze senza perdere risorse? Può pubblicare sul sito della Regione lo stato di avanzamento, intervento per intervento? Il cittadino deve sapere.
7. Come pensa di intervenire sulla questione dei tariffari degli ambulatori accreditati? Ci troviamo in una situazione gravissima di stallo per tutto il sistema sanitario privato, dovuta alle tariffe troppo basse previste nel decreto del ministero della Salute. Si rende conto che è a rischio l’esistenza di tante strutture e lo sono, di conseguenza, i servizi offerti ai cittadini?