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LE PAGELLE 2024. 1. QUESTA SANITA’, FEDELE AI PARTITI NELL’INDECENZA

Il 2024 volge al termine ed è tempo di bilanci.

Noi vogliamo proporre un bilancio dell’attività del governo regionale siciliano nel 2024, dando un voto al Presidente Schifani e alla sua giunta sui diversi temi. Una sorta di pagella di fine anno, basata sui risultati conseguiti nei diversi settori, senza trascurare, naturalmente le promesse iniziali.

Cominciamo dalla Sanità. VOTO 3.

È davvero impossibile assegnare un voto più alto osservando quanto accade nella Sanità pubblica siciliana, letteralmente allo sbando nonostante lo straordinario e coraggioso impegno dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sociosanitario, ai quali va la nostra gratitudine. 

Dalle liste d’attesa infinite anche per le prestazioni più urgenti, alle drammatiche carenze negli organici. Dagli ospedali dove le fratture vengono trattate con i cartoni perché mancano i più elementari dispositivi medici, ai pronto soccorso, ormai diventati autentico e pericolosissimo luogo di frontiera, in cui i pazienti vengono tenuti giorni e giorni in barella prima di essere trasferiti in un reparto. Dalla mancata attuazione dell’assistenza territoriale, al perpetuarsi della mobilità passiva verso altre Regioni ed alle costanti bocciature rimediate dall’Agenas. Per arrivare al recentissimo e drammatico caso della morte della signora rimasta otto giorni in pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva. Ultimo in una serie di casi di mala sanità.

Lo abbiamo documentato con ripetuti blitz in diversi ospedali di tutte le provincie siciliane, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Nella sanità pubblica siciliana continua a regnare un misto tra rassegnazione e assuefazione, salvo indignarsi e scandalizzarsi al prossimo morto al pronto soccorso, nella colpevole disattenzione o totale assenza del Presidente della Regione e del suo fedelissimo Assessore alla Salute. 

E su tutto domina il perpetrarsi della inaccettabile gestione delle nomine delle posizioni apicali nelle aziende sanitarie ed ospedaliere, vero cancro della sanità pubblica siciliana, in cui l’unico parametro decisionale rimane l’appartenenza e la fedeltà politica, mentre competenza e merito sono assolutamente messi da parte. Balletto inqualificabile, l’ha definito il Governatore, ma subito prima di girare la testa dall’altra parte, promettendo controlli ed eventuali punizioni alle quali, francamente, non ha creduto nessuno.

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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2 Commenti

  1. Professore lei ha toccato punti importanti che riguardano i problemi decennali del sistema sanitario. Io da operatore sanitario mi permetto di portare alla vostra attenzione il disagio sempre più crescente di tutti noi che operiamo nel sistema sanitario. Un mondo fatto di tante criticità e di tante carenze. Un ambiente lavorativo sempre più difficile, in cui le difficoltà quotidiane mettono a dura prova la relazione tra operatori sanitari ormai stanchi e pazienti che, giustamente, si aspettano un servizio più efficiente e un’assistenza più adeguata. Ma tutto questo dovrebbe passare da una modifica sostanziale e reale dell’intero sistema. Che deve essere stratificato in modo da individuare bene le necessità reali di ogni singolo paziente. Veda i pazienti non sono tutti uguali. E hanno bisogno di livelli di assistenza diversi tra loro. Il sistema cerca in parte di identificare le categorie più vulnerabili e di indirizzare verso loro più energie. Ma non è sempre possibile utilizzando le stesse risorse e gli stessi sforzi. E qui che che bisogna distinguere meglio le categorie che oggi non sono ben definite. Rivedere quindi le varie procedure di assistenza e soprattutto rivalutare le esenzioni ticket per patologia con un ridimensiomento di quelli generali legati al reddito che non tengono in considerazione le patologie di cui è affetto il cittadino. Serve una rivisione completa del sistema delle esenzioni che conta moltissimo nel nostro lavoro quotidiano e nelle priorità per accedere alle prestazioni. E serve anche per indurre una maggiore responsabilizzazione del cittadino che deve comprendere che il sistema sanitario è un bene comune. È un discorso lungo articolato su cui bisogna aprire anche una discussione politica. Perché è la politica che governa direttamente o indirettamente il sistema.

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