back to top
HomeAnalisiDAZI. LA MELONI FA VETRINA, MA STA PUNTANDO SU UN CAVALLO PAZZO

DAZI. LA MELONI FA VETRINA, MA STA PUNTANDO SU UN CAVALLO PAZZO

Per arrivare a un accordo commerciale tra USA, Messico e Canada ci vollero 18 mesi, solo nella fase finale. Per giunta il presidente USA dell’epoca non si permetteva di insultare i suoi partner. È facile rendersi conto che le probabilità che Trump trovi un accordo con 70 paesi entro 3 mesi siano pari a zero.

E comunque sarebbero accordi poco meno che inutili perché Trump ha dimostrato di stracciare da un giorno all’altro accordi che esistevano da decenni. L’incontro tra la Presidente del Consiglio italiana Georgia Meloni e Trump lo dimostra una volta di più. In effetti, la cosa più incredibile che ha detto la Meloni alla Casa Bianca è: “Io sono qui perché considero Trump un interlocutore credibile”. Lo stesso fatto che abbia detto una cosa simile è preoccupante. 

I due hanno ribadito la volontà di arrivare a un accordo possibilmente attraverso un incontro a Roma tra Trump e i leader europei. Ma ciò allunga i tempi dell’accordo anziché ridurli. Per quanto Giorgia Meloni si sforzi di apparire come il mediatore tra UE e Trump, non ha il mandato politico per farlo aggiungendo ulteriori elementi di incertezza e lentezza nei negoziati.

La missione della Meloni si può rivelare vantaggiosa per qualche giorno perché fa vetrina. In realtà è un boomerang per tutti (Meloni, UE e Stati Uniti compresi), ma soprattutto per la Meloni stessa, per due motivi principali.

Uno. Trump in ogni caso non è credibile perché ha stracciato decine di trattati commerciali in un solo giorno. Qualsiasi trattato si firmi con lui non vale la carta sulla quale è scritto. Ormai lo sappiamo tutti, ma la Meloni e anche molti italiani non si sono ancora accorti di questo.

Due. Trump ha portato gli Stati Uniti a una recessione delle quali è difficile immaginare le proporzioni, per non parlare della crisi istituzionale interna sempre più grave. I mercati sono a un passo dal collasso, l’economia USA pure, il crash economico e finanziario degli Stati Uniti è dietro l’angolo e con esso il caos e il declino politico di Trump e la sua cerchia di incompetenti al governo.

Mettersi a fare l’amica di Trump poco prima che si vedano gli effetti delle sue follie è una mossa sbagliata anche per il partito della Meloni e la Meloni stessa: sta puntando sul cavallo perdente, o quanto meno su un “cavallo pazzo”. Significa puntare su colui il quale ha creato e sta creando sempre più caos – tra l’altro insultando e minacciando tutti in maniera goffa, volgare e inqualificabile.

L’unica risposta alla disastrosa politica economica, estera e commerciale di Trump è quella di ignorarlo e fare accordi commerciali con partner credibili o per lo meno con un minimo di credibilità. Che poi è ciò che stanno facendo tutti, Giappone compreso, tranne la Meloni.

Gabriele Bonafede
post

 Master in Public Policy and Planning alla facoltà d’economia della Northeastern University di Boston, USA (1993), Gabriele Bonafede è dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale (1994). Nel 1996 si è specializzato in Regional Studies in Developing Countries al MIT di Cambridge (USA). Dal 1992 lavora quale economista nell’ambito della cooperazione internazionale, principalmente per progetti e programmi di sviluppo finanziati da UE, GIZ, ADB, EBRD, EEA, SDC e altri donors internazionali.

Correlati

1 commento

  1. E inoltre tra meno di un anno ci saranno le elezioni di mid term, vedremo quale messaggio gli americani invieranno a Trump… Amici che vivono lì, come molti osservatori sulla stampa , dicono che c’è molto scontento in giro, anche da parte di chi ha votato questo Presidente.
    Quindi oltre che puntare su un cavallo pazzo Meloni potrebbe aver scommesso su un pugile suonato… Il consenso è volatile, ovunque, e a maggior ragione se c’è un reale rischio di recessione economica.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

I più letti

spot_img

Ultimi Commenti

Fabrizio Micari SU HA FALLITO, PRESIDENTE
Damiano Frittitta SU HA FALLITO, PRESIDENTE
Giandomenico Lo Pizzo SU HA FALLITO, PRESIDENTE