Qualche giorno fa, Nicola Rossi sul Foglio scriveva che gli investimenti nel Mezzogiorno a valere sul PNRR hanno registrato una rapidità quasi sorprendente, superiore a quanto avvenuto in occasione di precedenti investimenti pubblici.
“Dei 59 miliardi circa di investimenti effettivamente spesi a dicembre 2024 a valere sulle sette missioni del Piano, circa il 30% sono stati destinati al Mezzogiorno…la spesa pubblica in conto capitale potrebbe essersi aggirata nel quadrienni 2021-2024 intorno ai 20 miliardi di euro”. E aggiungeva, sorpreso: “cosa ha fatto sì che gli investimenti legati al PNRR fossero più efficaci?”.
La risposta più plausibile, secondo il giornalista, sta nella sostanziale centralizzazione della governance nel PNRR, fatto che potrebbe aver depotenziato tanti interessi particolari e localistici che spesso rallentano l’esecuzione dei progetti. Insieme a ciò, molti progetti sono stati affidati a grande realtà produttive nazionali: è il caso della linea ferroviaria Napoli-Bari, ormai in corso di completamento.
Bei ragionamenti, anche condivisibili. Peccato che in Sicilia falliscono miseramente. Evidentemente c’è un SUD ancora più a SUD, e purtroppo, ma direi quasi naturalmente, è la Sicilia!
Sostiene, al proposito, la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino: “La Sicilia è drammaticamente in ritardo sul piano di attuazione del PNRR, solo il 13% dei fondi è stato speso e il rischio di perdere le risorse è più che concreto. E cosa fa il presidente Schifani, che dovrebbe essere il primo a rispondere di questa situazione dopo tre anni di governo? Si prepara a scaricare su altri le responsabilità. Un atteggiamento vergognoso“.
Continua la senatrice Musolino: “anziché pensare a come rimediare ai disastri compiuti, il presidente esercita lo scaricabarile, andando a caccia di capri espiatori. Se salta qualche burocrate incompetente non è un male, ma, se la resa dei conti fissata per il 31marzo si tradurrà nell’ennesimo giro di poltrone, sarà solo una perdita di tempo. A pagare l’incapacità di Schifani saranno, ancora una volta, i cittadini, che rischiano di non vedere realizzati progetti fondamentali come le infrastrutture idriche e il fascicolo sanitario elettronico. Siccità e sanità, le due emergenze della Sicilia”.

Dafne Musolino
Dottoranda di ricerca in diritto della navigazione e dei trasporti, avvocato cassazionista, già assessore del Comune di Messina con numerose deleghe tra le quali quella all’ambiente, ai rifiuti, al commercio. Nel 2022 è stata eletta al Senato collegio uninominale di Messina ed Enna, è commissaria della Commissione bicamerale vigilanza Rai, antimafia, insularità e per le questioni regionali. Segue in particolare modo i dossier del Mezzogiorno e della Sicilia ed è componente della Cabina di Regia Nazionale di Italia Viva con delega al PNRR.