Si è svolta a Trapani la conferenza stampa degli esponenti di Italia Viva sulla scabrosa vicenda dei drammatici ritardi sui referti istologici.
“Il caso Azienda sanitaria di Trapani dimostra chiaramente, se ancora ce ne fosse stato bisogno, come i partiti, a cominciare da quello di Renato Schifani, per finire con quello della Meloni, abbiano messo le loro manacce sulla sanità“, ha detto Davide Faraone.
“Non cacciano Ferdinando Croce, scelto alla guida dell’azienda sanitaria come si scelgono i candidati nei collegi, non perché incapace, ma perché difeso da un partito. Non aspettano l’esito dell’ispezione regionale e ministeriale per cacciare Croce. Aspettano di mettersi d’accordo fra loro, in barba a chi aspettato un’eternità per gli esami istologici e ai 40.0000 cittadini in lista d’attesa. Ma poi Croce fa il morto a galla, sperando che ci si dimentichi di lui. Noi siamo qui all’Asp di Trapani e torneremo fino a quando Croce non avrà mollato la poltrona. Non ci dimenticheremo di quello che ha fatto“, continua il Presidente Regionale di Italia Viva.
“E poi che fine ha fatto la nomina del dirigente dell’Azienda sanitaria di Palermo? Anche quella rientra tra le spartizioni partitocratiche, ecco perché si perde tempo. Intanto, i pazienti muoiono e la sanità va allo sfascio. Schifani ha commissariato la sanità. Deve andare a casa anche lui, visto che è il primo responsabile di questa situazione, non solo Croce. Non c’è alcuna azione di controllo. Se non ci fosse stata denuncia della signora Gallo, non sarebbe accaduto nulla. Tutto sarebbe andato avanti come se nulla fosse“, ho concluso l’onorevole Faraone.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino. “Tremila e trecento referti istologici non processati, sottovalutazione del rischio da parte del dirigente dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce che, invece, che aveva riferito di soli 300 casi. Per poi scoprire che, invece, erano ben oltre tremila. E, dall’esito degli esami, 206 casi di positività alle cellule tumorali. Duecentosei persone che hanno scoperto di avere un tumore soltanto dopo le proteste di una cittadina che il referto se lo è visto recapitare dopo ben otto mesi di ritardo. Noi siamo qui oggi per chiedere chi pagherà il prezzo di quanto è accaduto. Di certo, alla luce di tutto ciò, appare più che evidente che non può essere la politica a determinare le nomine dei dirigenti per poi tirarsi indietro quando si contano i danni delle scelte sbagliate. Non può scaricarsi le responsabilità la politica che è la prima responsabile di questi gravissimi disservizi “. Questa la forte denuncia della senatrice Musolino davanti alla sede dell’Asp di Trapani.