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FINI’ A SCHIFANI. ANCORA DUE TAPPE, RAGUSA E SIRACUSA

Intenso fine settimana per Italia Viva Sicilia: il tour Finì a Schifani ha registrato altre due tappe, tra Ragusa e Siracusa.

Venerdì pomeriggio, 14 marzo, conferenza stampa a Ragusa con Davide Faraone, la coordinatrice provinciale Marianna Buscema e il coordinatore cittadino Filippo Angelica. Numerosi i temi dibattuti con i giornalisti, con i riflettori puntati sulle “disattenzioni” del governo Schifani nei confronti della provincia di Ragusa: dal mancato finanziamento del tratto autostradale Modica-Scicli alla desertificazione dell’aeroporto di Comiso, dalle carenze della sanità locale allo stato precario della viabilità provinciale… una lista lunga e purtroppo senza segnali di inversione di tendenza. A Ragusa come nel resto della Sicilia, annunci, mistificazione, approssimazione, nessun risultato concreto: tirare a campare puntando soltanto sulla sopravvivenza politica del governo e della sua maggioranza.

Sabato mattina, 15 marzo, evento a Siracusa, incentrato sul tema dell’industria petrolchimica e della drammatica situazione dell’inquinamento ambientale, recentemente evidenziata anche a livello nazionale. All’incontro hanno partecipato Giancarlo Garozzo, componente della cabina di regia regionale e dell’assemblea nazionale e Alessandra Furnari, coordinatrice provinciale, oltre ad un pubblico attento e competente che ha permesso, con i suoi interventi, di approfondire tutte le tematiche. Dalla vendita di Lukoil ai misteri sul ruolo e la composizione di GOI; dalla evidente inadeguatezza dei depuratori che recentemente ha addirittura provocato la caduta di piogge acide, alle malefatte del governo regionale (che guarda senza intervenire) e del governo nazionale che, incredibilmente, anziché imporre il rispetto delle normative ha aumentato i limiti tollerabili per gli inquinanti.

E’ intervenuto Fabrizio Micari che ha puntato l’attenzione sull’inaccettabile ed odioso ricatto tra lavoro e salute, che caratterizza il comportamento del governo nazionale in diverse vertenze industriali di questi ultimi anni. Le conclusioni sono state affidate alla senatrice Dafne Musolino, che ha condiviso tutte le sollecitazioni dei partecipanti ed ha assicurato il suo pronto intervento in Senato, attraverso interrogazioni al governo ed al ministro Urso in particolare per porre fine ad una situazione drammatica per la salute dei cittadini.

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2 Commenti

  1. Purtroppo la Sicilia è stata sempre sotto scatto dalle mafie, che ancora mietono il sangue del popolo. Con i governi nazionali e regionali sempre ciechi. Resta l’ unica strada reagire come fece con Garibaldi. Tempi passati! Adesso gli resta l’unica scelta di affidarsi alla guida di un politico onesto, capace di affrontare qualunque intemperia. Fidatevi di un politico che ha dimostrato e dimostra ancora una capacità politica che viene perseguitato da venti anni da tutti i partiti perché non guarda nessuno in faccia. Matteo Renzi.

  2. In merito alla unione della Europa sul problema della proposta di preparare l’organo della difesa non mi resta che ancora una volta gli italiani, pecoroni come sempre si affidano ai capo gregge. Uno solo gli dà da mangiare l’erba dopo di che fanno solamente quello che sfrutta il loro latte in nome del divino incasso monetario. Una Europa che c’è e non c’è. Poveri noi.
    E povera Italia.

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