Una Piazza per l’Europa.
Sabato 15 marzo a Roma ci sarà una manifestazione a difesa dell’Europa.
A leggere l’interessamento di tanti, ci dovrebbe essere una grande partecipazione di cittadini, anche se con sensibilità diverse. L’importante è esserci anche idealmente a difesa della democrazia, della libertà, della scienza, della pace, diritti che abbiamo conquistato negli ultimi 80 anni, e che non vanno dati per scontati.
Basta vedere quello che sta succedendo con Trump. Noi siamo cresciuti con le barriere e i muri che cadevano l’uno dietro l’altro. Viaggiare senza bisogno del passaporto, la moneta unica, l’Erasmus che ha permesso a tanti studenti di frequentare percorsi di scuola in altre nazioni, è stato un cambiamento epocale.
Era anche necessario che l’Europa diventasse sempre più indipendente da altre potenze più o meno amiche. Invece abbiamo continuato a dipendere troppo dal gas russo a buon mercato e ne stiamo pagando le conseguenze; ma anche dalla Nato per la difesa, con la maggior parte di militari e di armi messi dall’America, quella stessa America che adesso con Trump, sta pensando molto a se stessa, dimenticando la democrazia, la solidarietà, la storia. Trump che si trova meglio a trattare con Putin e altri dittatori che con l’Europa.
Ma anche molti prodotti anche essenziali vedasi i farmaci, vengono comprati dalla Cina ma anche dall’India, perché a costo inferiore, l’abbiamo constatato con le mascherine per il covid. Non si può dipendere in modo quasi completo, soprattutto per beni essenziali, da altre potenze anche se amiche.
C’è bisogno di una Europa più unita, con più potere, che tratta con le altre potenze alla pari, dove le decisioni non debbano essere prese all’unanimità, con un singolo stato che può bloccare qualsiasi decisione. C’è bisogno anche di una politica estera e una difesa europea comune.
Andava fatta prima, ma adesso bisogna correre, non si può dipendere dall’America. La “difesa comune europea” come deterrenza nei confronti di altri è necessaria più oggi che domani, se non vogliamo perdere le conquiste acquisite fino adesso, riducendo nello stesso tempo le spese militari dei singoli stati.
Mi auguro che a Roma ci sia una grande partecipazione e che anche idealmente tutti gli europeisti veri siano partecipi. Se fossimo più vicini a Roma, io sarei presente. Una volta anche la politica locale discuteva di problematiche internazionali che interessano tutti. Torniamo a farlo.
Cardiologo, dal 2015 al 2020 sindaco di Marsala, già direttore dell'U.O. di Cardiologia dell'Ospedale di Trapani