La legge che prevedeva l’assunzione diretta nella Pubblica Amministrazione per le donne vittime di violenza che era rimasta lettera morta per oltre un anno, è stata finalmente approvata all’ARS.
Sono anche stati introdotti alcuni emendamenti richiesti da Italia Viva, eliminando l’assurda limitazione per cui il beneficio era concesso solo nel caso in cui la donna sopravvissuta alla violenza fosse rimasta con il viso sfigurato.
Possiamo dire che finalmente la legge c’è? Si la legge c’è, ma anche la BEFFA!
Infatti, secondo l’ufficio legislativo della Regione la norma non è retroattiva, pertanto, le istanze presentate prima dell’approvazione delle modifiche alla normativa e lasciate in stand by dagli uffici saranno respinte, con buona pace di quelle donne vittime di violenza che dovranno intraprendere le vie legali ed affidare a un giudice l’ultima parola sulla legittimità delle loro istanze e accedere al beneficio dell’assunzione.
La normativa, così come approvata dall’ARS, non risponde agli impegni assunti dal Presidente Schifani, come al solito abile a promettere, ma non a mantenere… Anche in questo caso…finì a Schifani! Chi se ne frega se a patire sono donne che hanno sofferto già abbastanza per violenze e maltrattamenti!
Schifani aveva promesso che la legge sarebbe stata modificata assicurando la massima applicabilità. Perché tanta superficialità? Perché creare vittime di serie A e di serie B? Questa discriminazione è inaccettabile!
Le statistiche dicono che le donne che subiscono violenza soffrono di perdita di fiducia ed autostima (52,7%), ansia, fobia e attacchi di panico (46,8%), disperazione e sensazione di impotenza (46,4%), disturbi del sonno e dell’alimentazione (46,3%), depressione (40,3%), difficoltà a concentrarsi e perdita della memoria (24,9%), dolori ricorrenti nel corpo (21,8%), difficoltà nel gestire i figli (14,8%), anche autolesionismo o idee di suicidio (12,1%).
A tutte loro va garantita assistenza, un lavoro che dia autonomia economica, fondamentale per recuperare una parvenza di normalità nella propria vita.
Bisogna intervenire subito!
Commercialista e Revisore legale. Per oltre 30 anni impegnata nell’associazionismo d’impresa e, dal delitto di Libero Grassi, nell’associazionismo antiracket e antiusura. Vicepresidente Comitato Pari Opportunità ODCEC di Palermo. Componente di Giunta della Camera di Commercio di Palermo-Enna per due mandati e componente del Consiglio Camerale per quattro mandati fino al 2023. Responsabile Pari Opportunità di Italia Viva Sicilia
Concordo pienamente. Rivendichiamo l’applicazione della legge a nome di tutte le donne vittime di violenza