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IO SICILIANO MALATO COSTRETTO ALL’EMIGRAZIONE

La notizia di oggi su tutti i giornali siciliani riguarda la relazione della Corte dei conti della Regione Siciliana, secondo la quale a distanza di quattro anni dall’inno della pandemia da Covid-19, soltanto il 42% dei lavori programmati per il rafforzamento del sistema sanitario è stato completato.

Particolarmente grave appare la situazione prendendo in considerazione i posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva. La relazione rappresenta un pesantissimo ed autorevolissimo atto di accusa nei confronti degli ultimi due governi siciliani, dei loro presidenti e dei loro assessori alla Sanità.

Anche alla luce di queste novità, lo deciso di pubblicare la lettera di un mio amico, rispettandone l’anonimato.

Caro Presidente, ti scrivo, 

E siccome sono molto lontano, più forte ti scriverò

L’incipit di una nota canzone è lo spunto per due riflessioni. La prima riguarda il motivo per cui sono molto lontano. La patologia di cui soffro non è compatibile con i tempi di attesa degli ospedali siciliani. Dopo il comprensibile momento di sconforto ecco la soluzione. Gli ospedali del nord, molto a nord, in meno di 36 ore (e con il servizio sanitario nazionale) ti inseriscono nel loro programma di diagnosi e monitoraggio. La rabbia comincia a salire quando scopri che quel medico così gentile ed efficiente è pure siciliano e, in un momento di simpatica franchezza, confessa che difficilmente tornerà in Sicilia a fare il medico ….. troppa disorganizzazione.

La rabbia diventa sconforto quando scopri che un esame clinico “sentinella”, di quelli indispensabili per monitorare la patologia, è uscito recentissimamente dall’elenco delle prestazioni in “esenzione per patologia”. Insomma devi pagare il ticket per un esame che potrebbe salvarti la vita. Ma che fine ha fatto la campagna della prevenzione itinerante portata avanti con impegno dal neo Assessore alla Sanità? I camper degli screening li abbiamo parcheggiati? Forse una svista o forse totale incompetenza del suo staff.

E qui la seconda riflessione. Apprendo dai giornali del valzer delle poltrone dei dirigenti e della Sua difficoltà a soddisfare i desideri delle parti politiche. Proprio loro che dovrebbero costituire il braccio tecnico ed operativo degli Assessori ma che, senza troppo girare attorno alle parole, accusa di essere un sistema amministrativo burocratico che va a 50 all’ora. 

Mi sarei aspettato la nomina di super esperti provenienti dal mondo delle professioni o dalle Università, che pure hanno nella loro “terza missione” il compito del trasferimento culturale per contribuire allo sviluppo sociale, cui affidare i corposi fascicoli sul suo tavolo: sanità, rifiuti, siccità, trasporti, energia. Tutti temi che l’hanno portata talvolta a farsi carico personalmente di alcune urgenze (l’apertura dell’anno della cultura ad Agrigento, i blitz in alcuni ospedali, ecc). 

Ed invece? Quei burocrati sono ancora lì. Hanno soltanto cambiato poltrona nella vana aspettativa che mettano a disposizione della collettività le loro competenze ma certamente non hanno brillato negli trascorsi.

Questo era il momento in cui mi sarei atteso un cambio di passo da un Presidente adirato, un momento in cui anteporre le urgenze di 4.782.145 uomini e donne ormai allo stremo di servizi ed infrastrutture, ormai disinnamorati della propria terra e degli uomini che la governano. 

Per una volta, almeno una volta, lasci perdere le adulatorie promesse romane che si ricordano della Sicilia solo per richiedere fondi in Europa con il PNRR, salvo poi delocalizzarli. 

Si arrabbi contro chi si ricorda della Sicilia per imporre tagli ai fondi regionali per la costruzione di un ponte che non abbiamo ancora capito se e a chi porterà benefici. Quei fondi servono a dotare i nostri ospedali delle stesse attrezzature disponibili già da molto tempo in altre strutture sanitarie nazionali, servono a manutenere la nostra rete di strade e ferrovie che garantiscano una mobilità sostenibile, sono indispensabili a assicurare alle nostre case una dotazione idrica minima indispensabile quando madre natura sembra si sia accanita contro la Sicilia. Tutto questo non è di destra o di sinistra. Sono le emergenze di oltre 4 milioni di siciliani.

“ … Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione

E tutti quanti stiamo già aspettando … “

Un siciliano deluso

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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