Finì a Schifani non è solo una battuta che può apparire spiritosa ma è la tragica constatazione della incapacità di Schifani di affrontare la crisi della sanità regionale.
Italia Viva ha acceso i fari sullo stato della sanità regionale già l’anno scorso, denunciando la carenza di medici nei reparti di urgenza ed emergenza, il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, il ricorso ai medici a gettone e in generale l’assenza di una strategia per riorganizzare il settore.
E proprio sull’argomento Sanità in Sicilia, si è svolto ieri a Catania il primo appuntamento dell’iniziativa di Italia Viva intitolata, appunto, Finì a Schifani, che si articolerà nelle prossime settimane nelle diverse Province siciliane.
Trascorsi quasi tre anni dall’elezione di questo governo regionale, Schifani dovrebbe avere il coraggio di ammettere la propria incapacità e fare una scelta di responsabilità affidando ad un Commissario regionale, sul modello di ciò che è stato fatto in Lombardia, la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, a partire dal controllo dei progetti finanziati con i fondi del PNRR e con il FSC, per passare da un aggiornamento del Piano regionale della Salute, attuando quelle misure che sono attese da troppo tempo e che contribuirebbero non poco a ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e le spese.
Fino a quando la sanità siciliana continuerà ad essere gestita secondo le logiche spartitorie del potere politico, i siciliani continueranno a subire disservizi, saranno costretti ad emigrare per ottenere le cure sanitarie o, nel peggiore dei casi, dovranno rinunciare del tutto a curarsi come già stanno facendo oltre 4 milioni e mezzo di italiani.