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SALVINI PENSA AL PONTE…MA LA PALERMO CATANIA RESTA DIMEZZATA

Sembra che il ministro Salvini, visitando i cantieri del cosiddetto Terzo Valico, si sia reso conto che la scadenza PNRR per la conclusione dei lavori (giugno 2026) sia irraggiungibile. A rischio ci sono quindi 200 milioni di euro previsti per quest’opera.

Con la consueta sicumera, ha quindi affermato che l’Europa non può non tenere conto di tutte le validissime ragioni che hanno determinato questi ritardi (dalle guerre, al costo dell’energia) e che quindi non potrà che concedere una proroga. Peccato che la Commissione europea sia di diverso avviso e che, in particolare, sia Fitto che il suo successore Foti siano contrari ad aprire la questione in Europa.  

La questione riguarda anche la Sicilia, perché, come più volte ha sottolineato Fabrizio Micari su questo blog, la linea ferroviaria ad alta capacità Palermo-Catania è a fortissimo rischio (diciamo pure a quasi totale certezza) di mancato completamento entro giugno 2026.

Nella versione iniziale, ben quattro lotti dell’opera erano finanziati a valere sul PNRR. Due di essi, il lotto 3 Lercara – Caltanissetta Xirbi ed il lotto 4a Caltanissetta Xirbi – Nuova Enna sono già stati stralciati dal Piano (su cui inizialmente gravava gran parte della spesa, circa 787 milioni di euro su poco meno di 3 miliardi) proprio perché la scadenza del 2026 prevista dal Piano non poteva essere rispettata, anche in considerazione del fatto che lo stato di avanzamento dei lavori è ancora a livello di impianto del cantiere e che bisognerà realizzare quasi 13 chilometri di viadotti, 41 chilometri di gallerie e 3 nuove stazioni.

Resta(va)no gli altri due lotti Enna Nuova – Dittaino e Dittaino – Catenanuova. Qui, i lavori sono formalmente iniziati nel marzo del 2023, ma sono ancora a livello di impianto del cantiere, mentre bisognerà realizzare nel complesso 9 chilometri di viadotti, quasi 11 chilometri di gallerie (!) e 3 nuove stazioni, per un importo complessivo di 1,3 Miliardi di euro. Inimmaginabile che tutto questo possa essere completato in 16 mesi, forse neanche in Cina…. 

Insomma, sulla ferrovia Palermo-Catania già si sono già persi 800 milioni a valere sul PNRR, si rischia di perdere altri 1,3 miliardi!  

Cosa accadrà adesso? Il definanziamento è dietro l’angolo, con lo spostamento delle somme su altre opere ad avanzato grado di avanzamento. Ad esempio, i collegamenti Brescia-Verona-Padova e Napoli-Bari, i cui primi lotti saranno pronti già questa estate. 

Per la Sicilia si sta tentando di scaricare tutte le colpe sulla siccità e sulla difficoltà a reperire gli enormi quantitativi di acqua necessari per il funzionamento delle talpe, ma i ritardi accumulati richiederebbero comunque la richiesta di una proroga assai rilevante, con ogni probabilità inaccettabile in Europa.

Naturalmente in caso di definanziamento, governo nazionale e regionale si precipiteranno a dire che il problema non esiste, che saranno utilizzati altri fondi nazionali od europei. Ma non è così. Se i lavori saranno “caricati” su altri fondi, evidentemente questi ultimi non potranno essere utilizzati per altre opere cui erano stati inizialmente destinati. E, intanto, i fondi PNRR saranno andati ad altre regioni più pronte, veloci nell’esecuzione o semplicemente più realistiche nella programmazione.

Giuseppe Salvo
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Docente di Ingegneria dei Trasporti presso l'Università di Palermo, con oltre 25 anni di esperienza nella ricerca e nell'insegnamento nei settori della mobilità sostenibile e della pianificazione dei trasporti. Ha collaborato a numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali sul miglioramento dei sistemi di trasporto pubblico. Il suo interesse principale riguarda l'analisi e la progettazione di soluzioni innovative per la mobilità sostenibile nel trasporto passeggeri e merci.

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2 Commenti

  1. ….e su altri fondi rispettare una tempistica accettabile diventerebbe ancora più irrealistico. È tutto cosi, un effetto domino in cui la mancanza di programmazione si lega alla siccità, alle lentezze degli appalti e della esecuzione dei lavori, agli imprevisti veri o conseguenti a una cattiva progettazione, in un vortice in cui l’allungamento dei tempi fa sì che chi è responsabile oggi è quasi certo che non lo sarà domani… per il preordinato avvicendamento degli incarichi, lo spoil system e via così. E dunque di cosa ci meravigliamo? Nessuno farà, nessuno pagherà.

    • Condivido parola per parola. Aggiungo che i finanziamenti del PNRR erano finalizzati a ridurre i divari con le aree maggiormente sviluppate ed era previsto che non meno del 40% venisse speso al Sud. Di questo obiettivo non parla più nessuno, ed intanto le risorse si spostano verso regioni più capici di programmare e d spendere…

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