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ADESSO AL TEATRO BIONDO VANNO IN SCENA LE AMPUTAZIONI

Cronaca di una morte annunciata. Il teatro Biondo divorzia dall’Università.

Con una prontezza degna di miglior causa, il CdA del Teatro Biondo ha preso due importanti decisioni: nominare il nuovo direttore della scuola di “Recitazione e professioni della scena”, nella persona del direttore del Teatro, Valerio Santoro e, soprattutto, rescindere la convenzione tra il teatro e l’Università di Palermo, stipulata nel 2020.

Notevoli difficoltà di applicazione, confusione tra competenze e doveri, così si legge nella delibera del CdA del Biondo. Lo stesso CdA già salito agli onori delle cronache per aver nominato quale direttore un illustre sconosciuto, in possesso di un’esperienza del tutto modesta nella direzione di teatri di prosa (un anno al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere…), ma fortissimamente sostenuto da Fratelli d’Italia ai suoi più alti livelli, comunali e nazionali. Direttore bis, adesso, anche della scuola di teatro!

Con ancora maggiore intensità, la destra al potere allunga i suoi tentacoli sul teatro Biondo, nella volontà di rompere la famigerata egemonia culturale della sinistra. Merito? Professionalità? Esperienza? Contano zero rispetto alla logica dell’appartenenza.

Ma soprattutto, per questo CdA è necessario rescindere il legame con l’Università, che volli personalmente, con l’allora direttrice del Teatro, Pamela Villoresi, per suggellare una collaborazione a tutto campo che aveva portato all’organizzazione di una serie di eventi in locali dell’Università, dallo Steri al Complesso di Sant’Antonino.

La famosa “terza missione”.

Con la convenzione, la scuola di Teatro interagiva virtuosamente con il Corso di laurea Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e gli studenti della Scuola avevano la possibilità di ottenere anche la Laurea triennale. Una chance in più regalata agli allievi, una opportunità per il loro futuro, che ha dimostrato buoni frutti negli anni passati.

Le difficoltà di applicazione si risolvono. L’individuazione degli spazi si realizza. Se c’è la buona volontà, politica nel senso migliore del termine, di farlo da parte dei due contraenti.

Altrimenti si distrugge un altro sogno, si chiude un altro spiraglio di cultura, in questa nostra Città sempre più povera, in questa nostra Regione sempre più irredimibile.       

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Ingegnere, professore universitario, già rettore dell'Università di Palermo, nonno. E' stato candidato alla carica di governatore della Regione siciliana nel 2017 con la coalizione di centrosinistra.

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2 Commenti

  1. “L’Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire” l’epigrafe sul frontone del più famoso teatro della nostra città dichiara con chiarezza il valore dell’arte. Credo anche che sia noto ai più che l’università è il luogo che prepara all’avvenire . A me pare che le recenti scelte del cda del biondo ci dicano con la stessa chiarezza dell’epigrafe”: a noi non ci importa nulla dell’arte e ancora meno di preparare qualcuno all’avvenire.

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