In questi mesi gli studenti più volte sono scesi in piazza contro il voto in condotta, il divieto di manifestare e la causa palestinese. Hanno ignorato invece i temi come il diritto ad una istruzione di qualità, che manca soprattutto al SUD.
L’INVALSI ha presentato, in questi giorni, i risultati italiani dell’indagine internazionale IEA TIMSS 2023, che valuta le competenze in matematica e scienze degli studenti di 64 Paesi ogni 4 anni. L’indagine ha fotografato una realtà italiana a dir poco insoddisfacente, i nostri studenti, infatti, sono sotto la media europea in tutte le rilevazioni Ma preoccupano soprattutto il divario di genere – in queste materie vanno meglio i ragazzi delle ragazze – e ancora più catastrofico è il divario tra Sud (area di riferimento Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) e Nord. In tutte le rilevazioni il Sud non regge il passo, con un divario che cresce via via che si va avanti con il livello scolastico.
“Un Paese, due scuole”, così Svimez ha sintetizzato la situazione scolastica italiana.
Il Ministro Valditara pensa di intervenire con “Agenda Sud-Piano degli interventi governativi contro la dispersione scolastica”, ma la verità è un’altra. In questi anni c’è stato un vero e proprio disinvestimento progressivo nella filiera dell’istruzione, di cui si continuano a pagare le conseguenze. Sempre secondo SVIMEZ, tra il 2008 e il 2020 l’investimento complessivo nelle regioni meridionali è stato ridotto del 19,5%, 8 punti percentuali in più rispetto al Centro-Nord. Quest’anno non è stato investito un euro in più rispetto allo scorso anno.
Al Sud l’assenza di mense, attività e tempo pieno costa agli alunni meridionali la perdita fino a un anno scolastico. L’assenza di servizi, inevitabilmente, contribuisce ad elevare il divario con il Nord. Ma per il Ministro è più importante il voto in condotta, invece di dare risposta alle grandi questioni strutturali della scuola.
Qualora non lo si fosse ancora compreso, l’Italia è un Paese in cui la questione meridionale non solo non è stata risolta, ma neanche veramente affrontata, esistono ancora ampli dislivelli economici e sociali tra le famigliee questo, ovviamente, si riversa anche nel rendimento scolastico, con tutte le sue conseguenze.
Commercialista e Revisore legale. Per oltre 30 anni impegnata nell’associazionismo d’impresa e, dal delitto di Libero Grassi, nell’associazionismo antiracket e antiusura. Vicepresidente Comitato Pari Opportunità ODCEC di Palermo. Componente di Giunta della Camera di Commercio di Palermo-Enna per due mandati e componente del Consiglio Camerale per quattro mandati fino al 2023. Responsabile Pari Opportunità di Italia Viva Sicilia